Festival di Trevignano: il cinema racconta migrazioni e “cittadini del mondo”

ROMA – Cinema e non solo, per raccontare le migrazioni: a Trevignano romano, sulle sponde del lago di Bracciano, dal 25 al 29 settembre, torna per la terza edizione il Trevignano FilmFest, dedicato quest’anno ai “Cittadini del mondo”. In programma nove film, otto documentari e quattro corti, ma anche incontri con personaggi come Carlo Verdone, Monica Guerritore, Rocco Granata, Luigi Lo Cascio, Andrea Segre e Claudio Giovannesi. Location dell’iniziativa, la sala “La Palma”.   

Così, dopo aver raccontato nel 2012 la scuola e nel 2013 la crisi, quest’anno il festival di Trevigiano proverà a toccare uno dei temi più attuali e dibattuti: le migrazioni. Lo farà attraverso film drammatici come “Eastern Boys”, inedito francese di Robin Campillo (25 settembre ore 21.30), ma anche con l’allegra compagnia di Carlo Verdone, che sarà al Palma venerdì 26 alle ore 19, per essere intervistato dal pubblico dopo una clip con gli episodi più gustosi dei suoi film dedicati alla “questione migratoria”. Sabato 27 sarà invece a volta di Rocco Granata, autore della celebre canzone “Marina” da cui l’omonimo film. Domenica, si aprirà invece uno spazio dedicato alle voci dei rifugiate: Monica Guerritore leggerà brani del libro “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella, sull’atleta somala Samia, morta attraversando il canale di Sicilia. Verrà anche presentato da Roberto Zaccaria, presidente del Cir (Consiglio italiano per i rifugiati), il concorso per il migliore corto sui richiedenti asilo. trevignano

“Palma”, un nome e una storia. La location scelta per il festival è un pezzo di storia del cinema italiano. L’ha raccontata Fabio Palma, titolare dell’impianto di benzina Agip di Trevignano, a Corrado Giustiniani. Una storia che inizia con “nonno Fabio”, falegname appassionato di cinema. Verso la fine del ’39 andò a Roma e comprò una macchina da proiezione “Modello Balilla”, che piazzò nel suo laboratorio artigiano, regalando così il cinema ai trevignanesi. Venne la guerra e lui seppellì il proiettore, prima di morire colpito da un aereo militare. Il figlio Fernando lo ritrovò, costruì una nuova sala e lanciò il cinema negli anni ’50 e ’60. A metà degli anni ’80 esplose la crisi di tutte le sale cinematografiche. Ma a questo punto il nipote Fabio pensò bene di rilanciare il Palma come cinema d’essai, assicurandogli così una terza vita. “Tanto brillante e cara agli uomini di cinema - spiegano gli organizzatori – che Michelangelo Antonioni venne qui, nel 2002, a festeggiare i suoi 90 anni”. Un “menù per tutti”. Tra i film in programma, il cartone “Una pelle color miele”, che racconta di un bimbo coreano adottato in Belgio, “Il figlio dell’altra”, su uno scambio di culla tra genitori israeliani e una coppia palestinese e gli italiani “Alì ha gli occhi azzurri” e “La prima neve”. Tra i documentari, “L’ultima frontiera”, girato nel perimetro dei centri di identificazione e di espulsione, “La neve la prima volta” su Lampedusa, e alcuni video sul tema dell’integrazione (da “Il futuro è troppo grande” a “18 ius soli”). L’organizzazione offre parcheggio e navetta gratuita dall’inizio del paese al cinema e ritorno e la “FilmFest Card”, appena 5 euro per vedere tutti i film. 

Il team. Presidente del Trevignano FilmFest è il giornalista Corrado Giustiniani, già inviato speciale del Messaggero e ora collaboratore dell’Espresso, alla guida di una squadra costituita da volontari di Trevignano Romano e da altri giornalisti, come Luciana Capretti del Tg2, Stefano Trincia e Michele Concina, già del Messaggero. Direttore artistico da quest’anno è Fabio Ferzetti, critico cinematografico del Messaggero, mentre ci sta dando consigli preziosi Silvia Bizio, corrispondente da Los Angeles di Repubblica.

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